Il boscaiolo

Un giovane viandante, passeggiando per il bosco in una calda mattinata estiva, incontrò lungo il sentiero un boscaiolo intento a tagliare un grosso tronco.

Il giovane notò subito le gocce di sudore che cadevano dalla fronte dell’uomo impegnato con quel lavoro così duro.

Anche il nonno del viandante era stato un boscaiolo: l’aveva sempre visto lavorare con impegno quando, da piccolino, lo portava con sé in giardino per mettere in ordine la legna appena tagliata.

Fu così che il giovane notò subito che qualcosa non andava; il filo dell’accetta che il boscaiolo stava utilizzando era molto rovinato e questo poteva dire soltanto una cosa: buona parte di quello sforzo l’uomo avrebbe potuto risparmiarselo, se solo si fosse fermato per qualche minuto a mettere a punto il suo strumento.

Fu così che, con una pacca sulla spalla del boscaiolo e un sorriso sulle labbra, il viandante si fece avanti e disse: “Buonuomo, che gran caldo che fa… ho visto quanto impegno state mettendo nel tagliare questo tronco. Ho notato che forse potreste pensare di rifare il filo all’accetta. Sapete, mio nonno era boscaiolo e ho notato subito che nel vostro attrezzo qualcosa non sta andando come potrebbe.”

Senza fermarsi e continuando a lavorare sotto al sole, il boscaiolo commentò: “Lasciatemi lavorare voi, non mi disturbate...NON HO TEMPO! non vedete che sono molto impegnato?!”.

Quante volte studiando non abbiamo ben chiaro cosa stiamo facendo? Non sappiamo se riusciremo a studiare tutto in tempo, se abbiamo sotto mano tutti i materiali, a volte non sappiamo neppure quantificare a che punto siamo con la preparazione di un dato esame.

Non sarebbe meglio fermarsi, prendere carta e penna e stilare un piano di battaglia?

Il piano di battaglia

Ogni Piano di Battaglia che si rispetti deve tenere conto di poche, semplici e fondamentali informazioni:

  1. Forze a disposizione: quanti arcieri? quanti fucilieri? quante catapulte?
  2. Morale delle truppe: i soldati sono freschi e riposati o sono stati sfiancati da battaglie precedenti?
  3. Campo di battaglia: si combatte in casa o fuori casa? quanto è accidentato il terreno?
  4. Imprevisti e festività: nessuna guerra procede 7 giorni su 7, 24h su 24h, ma vi saranno dei “cessate il fuoco” di cui tener conto e approfittare.

Fuor di metafora:

  1. Quali sono i miei punti di forza? Mi riesce più facile ricordare con uno schema o con un gioco? Quali tecniche di studio già padroneggio e posso applicare?
  2. Come sto? Sono reduce da un mese ricco di esami e prove o sono fresco e riposato?
  3. Quanto mi sento a mio agio con la materia da studiare? Ho delle lacune? A quanto ammonta il materiale?
  4. Sempre, sempre, SEMPRE tenere spazio nel proprio Piano di Battaglia per momenti di svago nei quali ricaricarsi, meglio ancora prevedere qualche giorno extra qualora capitasse un imprevisto o un giorno o due di scoramento.

Esempio:

1. Punti di forza

Pinco Pallino è tendenzialmente pigro, ma ha una buona memoria visiva e cinetica (ricorda vedendo e facendo)

2. Come sto?

Pinco Pallino è reduce da un esame, ma si sente abbastanza in forma. Non è stanco e si sente motivato.

3. Materia

Pinco Pallino deve sostenere un esame di informatica per cui è richiesto di sviluppare un’app in gruppo. La materia fortunatamente gli piace ma deve tenere a mente che programmare nasconde sempre qualche insidia.

4. Pianificare anche gli imprevisti

Mancano 45 giorni all’esame, togliendo i weekend restano 33 giorni. Un paio di giorni ha promesso agli amici che andranno al lago e giovedì deve andare dall’oculista e con le gocce non potrà studiare.

Piano di Battaglia di Pinco Pallino:

Per prima cosa Pinco Pallino inserisce gli impegni e si procura il programma completo dell’esame.

Poi, con il programma sotto mano, comincia a programmare le scadenze a ritroso (tecnica del gambero).

Per finire Pinco Pallino calcolerà in modo sommario quante pagine dovrà fare al giorno ecc… Ad esempio avendo deciso di finire la lettura delle dispense (220p.) e degli appunti (50p.) in 9 giorni, dovrà stimare 270/9=30 pagine al giorno. Visto che si concentra di più la mattina dedicherà la mattina allo studio e il pomeriggio allo sviluppo dell’app.

Si concederà una mattinata di pausa e si prenderà una pausa dall’app per schematizzare materiali del corso e fare qualche prova pratica al pc.

Poi si tratterà solo di ultimare l’app e finire gli schemi. Qualora dovesse andare storto qualcosa Pinco Pallino ha tenuto libera la settimana prima dell’esame per ripetere e, eventualmente, rimaneggiare l’app.