Motivazione

Never quit!

Questa frase, “Never quit!”, non mollare, è stata il mio mantra per tutti e cinque gli anni di università assieme a “Don’t stop when you are tired, stop when you are done!”, non fermarti quando sei stanca ma solo quando hai finito quello che dovevi fare. Ma non basta appiccicare qualche frase motivazionale sopra la scrivana per rimanere concentrati, serve essere motivati internamente, avere un obiettivo chiaro e raggiungibile.

Se volessimo semplificare dovremmo rispondere ad un’unica, semplice domanda, prima di aprire i libri: Perchè? Perchè voglio studiare? Perchè per me è importante raggiungere un buon risultato scolastico?

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Se la risposta è “perchè devo” o “perchè lo vogliono i miei genitori” beh, lasciatelo dire, non andrai tanto distante. Bisogna cercare una motivazione diversa, più efficace!

Conosci la differenza tra must e have to? Entrambi in italiano sono traducibili con il verbo dovere ma con have to si indica un obbligo che proviene dall’esterno, una richiesta pressante a fare qualcosa da parte di altri. Con must invece si indica un imperativo che il soggetto si impone da solo, un dovere personale.

Alla domanda “perchè?” bisogna rispondere con un desiderio intimo e personale, non per forza particolarmente profondo, l’importante è che sia espressione della tua volontà! Voglio studiare per diventare un bravo dottore e salvare innumerevoli vite; voglio studiare per diventare un dottore famoso e fare un sacco di soldi; voglio studiare per diventare un dottore e far schiattare di invidia chiunque; voglio studiare per diventare un dottore perchè questo è il lavoro dei miei sogni; ecc… Non esiste una motivazione giusta o sbagliata, l’importante è che nasca da dentro e non da un’imposizione. Per essere efficace devi essere TU il motore della scelta!

Fatto questo la motivazione va imbrigliata in qualcosa di più concreto: un obiettivo. E, successivamente, questo obiettivo deve essere scomposto in passi realizzabili.

OBIETTIVO: ideale vs raggiungibile.

Gli obiettivi sono fondamentali, soprattutto se ne vengono monitorati i progressi. Più avanti vedremo come programmare degli obbiettivi giornalieri, settimanali, mensili, trimestrali, annuali e così via. Per ora focalizziamoci sulle caratteristiche che un buon obiettivo, ovvero un obiettivo realizzabile, deve avere.

“Fare come gli arcieri prudenti, a’ quali parendo el loco dove disegnano ferire troppo lontano e conoscendo fino a quanto va la virtù del loro arco, pongono la mira assai più alta che il loco destinato, non per aggiugnere con la loro freccia a tanta altezza, ma per poter con l’aiuto di sì alta mira pervenire al disegno loro.”

Machiavelli, Il principe, cap.VI.

Questa citazione dev’essere il tuo mantra quando pensi a come formulare il tuo obiettivo: l’obiettivo che ti fissi dev’essere realistico, se esageri rischi di non arrivare da nessuna parte (porsi come obiettivo “diventare medico” è molto diverso da “vincere il Nobel per la medicina”). Ma senza un focus un po’ più alto sarà più facile perdere lo sprint, soprattutto in prossimità del traguardo. Ti sarà capitato di notare un calo di produttività e impegno verso la fine delle lezioni o in prossimità degli esami. Questo perché sapere che si è quasi arrivati porta inevitabilmente a rallentate. Chi corre sa che la corsa non finisce al traguardo, ma qualche metro dopo. È solo dopo la linea del traguardo che ci si può permettere di rallentare.

L’Obiettivo Ideale non deve però essere fonte di stress, ricorda sempre che è, appunto, ideale, utopico, irraggiungibile. L’hai scelto solo come guida, come stella polare. Ma tu devi raggiungere il Nord, non la stella polare in sé. Facciamo un esempio pratico: se Tizio vuole passare l’esame di Analisi I si porrà come obiettivo di prendere un voto tra il 22 e il 24, e come obiettivo ideale un voto pari o superiore a 25, o addirittura 30. È meglio studiare per un 30 e ritrovarsi un esame molto difficile e prendere 28, piuttosto che prepararsi per un 25, affrontare un esame difficile e ritrovarsi con un 22. Questo ragionamento vale per qualsiasi obiettivo. Se voglio andare in palestra due volte a settimana l’obiettivo ideale potrebbe essere andarci tre o quattro volte.

POSITIVITÀ

Un’altra accortezza da tenere sempre a mente perché potrebbe cambiare radicalmente i vostri risultati è la Positività. Non solo la positività nell’atteggiamento, quella ti auguro di averla sempre, ma la positività sintattica con cui formuli il tuo obiettivo. Facciamo un esempio:

Quale di questi due obiettivi sarà più efficace? Se ti dicessi di “NON pensare ad una zebra” a cosa penseresti? Ecco, appunto… Costruendo una frase negativa rischiamo di concentrarci su quello che vogliamo evitare invece che sull’obiettivo che vogliamo davvero raggiungere, che sarà appunto “Mangiare sano” o “Avere uno stile di vita sano”. Il NON mangiare cibo spazzatura potrà essere un sotto-obiettivo, uno step che dovremo affrontare per raggiungere il nostro obiettivo principale. Forse ora dovrai tornare alla tabella precedente e riformulare la casella Argomento rendendo positiva la tua frase, in caso contrario, procediamo!

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STEP BY STEP: scomporre

Ogni Obiettivo generale può e deve essere diviso in sotto argomenti e azioni realizzabili. Per esempio in ambito scolastico il nostro obiettivo principale potrebbe essere di avere una buona media o di non dover recuperare nessuna materia a Settembre, in ambito salutistico invece “Mangiare sano” è già un macro obiettivo. Per mangiare sano possiamo concentrarci sulla spesa, sulla cucina, sui pasti fuori casa ecc… Un buon modo per gestire questo tipo di obiettivi è una Mappa Mentale (o Spider Map, in inglese). Un’altra tecnica è invece quella dell’elenco che consiglio però come secondo passaggio, dopo aver usato un bel foglio bianco per buttare giù tutte le nostre idee in merito al nuovo obiettivo.

Una volta soddisfatti della vostra mappa potete decidere di riportarla in modo schematico (vedi sotto). La tecnica dell’elenco è molto efficace se applicata allo studio perché ci permette ad esempio di capire quanto materiale dobbiamo studiare e a che punto siamo con lo studio di esso, ma questo lo vedremo successivamente quando ci occuperemo dell’organizzazione vera e propria dello studio.

SCADENZE

Per finire ricordiamo che gli obiettivi vanno divisi in base alla loro Scadenza. Porsi un limite temporale ci costringe ad agire nel rispetto dei tempi. Se rimandiamo ad un futuro imprecisato rischiamo di finire nel vortice della procrastinazione e non realizzare mai nulla di concreto. La scadenza può essere una data precisa (1) o una serie di date nel caso si stesse cercando di costruire una buona abitudine giornaliera (2) o solo alcuni giorni a settimana come lo sport o i giorni di studio di una certa materia (3).

Nei casi 2 e 3 è sempre bene affiancare all’Habit Tracker anche una riflessione a fine mese o comunque una qualche revisione dei progressi, valutando come e cosa migliorare per ottenere risultati ancora migliori il mese successivo.

Habit Tracker è un termine inglese che indica il metodo di spuntare i giorni in cui si è compiuta una data azione nel tentativo di renderla un’abitudine:

RESTARE MOTIVATI

Darsi la carica: playlist ecc

Rispettare le pause: no burnout; alzati ecc; snack; acqua

Discuti e interagisci con compagni e colleghi (aiutarsi)

month review

RILASSAMENTO

AMBIENTE DI STUDIO

OBIETTIVI e SCADENZE

ARMI SEGRETE (estrema necessità)

Tecnica 7min

Cambia luogo

Cambia gruppo/solo

Parla e cammina, urla, recita

Il foglio per svuotare la mente

scarica: balla, salta, corri, chiacchiera…

talismani

come sto?